lunedì 18 luglio 2011

IL DRAMMA DI NON RICONOSCERE GESU’

 

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Matteo 10:32-33

32Chiunque perciò mi riconoscerà, davanti agli uomini, io pure lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli. 33Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, io pure lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».


Ci sono delle persone le quali affermano che i Cristiani sono delle persone deboli, molti hanno radicato in sé l’idea che le persone più problematiche, quelle che soffrono di vari disagi, di ansie, di depressione e cose simili, finiscono per ritrovare il loro equilibrio nella religione pur non sapendo se in definitiva questo Dio così tanto discusso esista veramente o sia il frutto della fantasia e dei bisogni appunto di queste persone deboli.

La realtà però è molto diversa, seguire Gesù non è del tutto semplice, il discorso che Gesù stava prospettando ai suoi discepoli prima di terminarlo con la frase citata all’inizio era tutt’altro che una passeggiata. Gesù disse:

  • Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi (e per questo soffrirete a causa mia)
  • Gli uomini vi flagelleranno nelle loro sinagoghe (anche se voi non avrete alcuna colpa)
  • Sarete condotti davanti alle autorità dopo essere stati falsamente accusati (ma avrete l’opportunità di testimoniare di me)
  • Vostro fratello, vostro padre come pure chiunque della vostra casa che non mi riconosce, vi faranno morire (e voi sarete come delle pecore condotte al macello)
  • Vi chiameranno Belzebù e diranno che le vostre opere sono dal diavolo perché lo stesso hanno fatto a me (contristando in questo modo il Santo Spirito che opera in voi)
  • Non temete quelli che uccidono il corpo perché non hanno potere sulla vostra anima (dei carboni ardenti sono già sulla testa di tutti gli operatori di iniquità)
  • Vi tortureranno, vi lapideranno, vi segheranno, vi faranno a pezzi, vi odieranno (tutto questo perché hanno odiato me)

A seguito di tutto questo Gesù aggiunse che alla fine, le vostre vite vi saranno da lui ridate pertanto guai a chi non dovesse riconoscerlo davanti agli uomini iniqui. Gesù disse: chi vorrà salvare la propria vita la perderà ma chi la perderà per causa mia la ritroverà”.

Gesù non ci ha mai rinnegati, il suo messaggio d’amore per noi preveda che lo avrebbero insultato, deriso, sputato, oltraggiato, ferito, percosso, strappato la barba, flagellato a sangue, coronato di spine e crocifisso barbaramente come un malfattore eppure lui ha subito tutto questo poiché era l’unica via per arrivare alla nostra salvezza. Il peccato del mondo è ricaduto ingiustamente su di lui e questo però fece sì che il peccato fu condannato nella sua carne invece che nella nostra.

Seguire Gesù richiede coraggio e molta forza, il Cristiano è chiamato a prendere la propria croce e portare su di lui il morire alla vecchia vita per camminare il resto dei suoi giorni nella giustizia di Dio. Non ci sono mezzi termini, non c’è nessun luogo di neutralità, Gesù disse: “chi non è con me è contro di me”.

Caro amico, c’è un solo modo di risolvere la questione con Dio, devi riconoscere Gesù nella tua vita e “chiunque avrà invocato il nome del Signore Gesù sarà salvato”. Non perdere questa opportunità prendi oggi stesso in considerazione la persona di Gesù e decidi se vuoi essere salvato da lui per l’eternità.

Che il Signore ti benedica…

Maurizio