Giovanni 14:27 Io vi lascio la pace, vi do la mia pace; io ve la do, non come la dà il mondo; il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi.
L'uomo da sempre è in guerra ma di fatto desidera la pace; la cerca ovunque, ma non la trova. Spesso ripiega sulla religione alla ricerca dell'equilibrio interiore, sperando di essere liberato dall'ansia e dalla depressione.
Oggi vanno di moda la filosofia occidentale e le religioni orientali; in ogni caso, filosofia e religione propongono l'esaltazione dell'uomo: l'essere umano ritrova dignità come individuo pensante che si afferma nella conoscenza, nei sistemi di pensiero e nell'ideologia; oppure migliora la sua spiritualità avvicinandosi al divino e alle forze dell'universo attraverso meditazione, yoga e pratiche ascetiche; senza rinunciare ad incenso, candele e giardini zen.
C'è in tutto questo una falsa aspettativa, una falsa speranza ed una falsa sensazione di pace. La percezione inganna: l'equilibrio interiore e la pace ritrovata sono effimeri, deboli, instabili; davanti alle prime difficoltà della vita tutto crolla inesorabilmente come un castello di carta; le aspettative sono disattese, la spiritualità evapora, le certezze si spengono e l'individuo si ritrova sepolto sotto queste macerie in una condizione peggiore della prima.
La pace di Gesù invece è un'eredità di salvezza, è la pace che abbiamo con Dio attraverso il perdono dei peccati che Egli ha provveduto attraverso la croce. Gesù disse: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo (Matteo 11:28).
Maurizio.
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