Ma avete considerato bene la preghiera del “Padre nostro”?
Il Padre nostro è quasi sicuramente la preghiera più conosciuta e recitata al mondo, viene ripetuta in continuazione più volte come se fosse un mantra ed è forse proprio questa ritualità della ripetizione ad appiattire il suo significato.
Mi chiamo Maurizio, sono uno studioso di teologia biblica e con queste poche righe, voglio trasmettervi delle importanti verità che tutti dovrebbero conoscere sulla preghiera del Padre nostro.
Premessa per una corretta interpretazione
La preghiera in questione si trova nel Vangelo di Matteo al capitolo 6 dal versetto 9 ed inizia così: “Voi dunque pregate in questa maniera: Padre nostro che sei nei cieli…”
Da notare che quando Gesù riprende il discorso dicendo “voi dunque…” è chiaro che sta facendo riferimento a tutto ciò che aveva detto in precedenza. Questo “dunque” sta per “pertanto”, “perciò”, “infatti”, ”detto questo” e così via. Mi sembra evidente che se la preghiera inizia dicendo “detto questo, allora voi pregate così…” di fatto ci deve essere stato un discorso antecedente.
Una delle regole di base per interpretare correttamente un testo è quella di leggerlo nel suo contesto e questo mi sembra ovvio, non è corretto estrapolare poche righe da un libro senza prima capire il senso di tutto un discorso che l’autore sta facendo.
Il contrasto tra i religiosi e i figli di Dio
La cosa migliore da fare sarebbe dunque leggere ed esaminare tutto il libro ma al fine di essere brevi, prenderemo in esame almeno il capitolo dove si trova la preghiera del Padre nostro.
Vangelo di Matteo capitolo 6
«Guardatevi dal fare la vostra elemosina davanti agli uomini, per essere da loro ammirati; altrimenti voi non ne avrete ricompensa presso il Padre vostro, che è nei cieli. Quando dunque fai l'elemosina, non far suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini; in verità vi dico, che essi hanno già ricevuto il loro premio. Anzi quando tu fai l'elemosina non sappia la tua sinistra quello che fa la destra. affinché la tua elemosina si faccia in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto te ne darà la ricompensa palesemente. E quando tu preghi, non essere come gli ipocriti, perché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe, e agli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini; in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente. Ora, nel pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani perché essi pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate in questa maniera: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome.
Nelle parole di Gesù c’è sempre una sorta di condanna verso la classe dei religiosi per la loro ipocrisia, per il loro atteggiamento di superiorità verso gli altri e per la loro vita di peccato che è in contraddizione coi loro insegnamenti.
Ecco dunque che all’inizio del capitolo, Gesù mette in guardia i suoi seguaci dall’essere dei religiosi e si rivolge a loro dicendo: Quando fate l’elemosina non mettetevi in mostra, quando preghi vai nella tua stanza così da non metterti in mostra, quando poi preghi evita di ripetere le stesse cose come fanno i religiosi perché Dio sa molto bene di cosa hai bisogno, sono i pagani e gli increduli che continuano a ripetere le stesse cose pensando di essere ascoltati.
Alla luce di questa premessa ora Gesù dice: Voi dunque pregate così Padre nostro…”
La preghiera modello
La preghiera descritta da Gesù è da prendere come un modello di preghiera così da poterlo applicare a tutte le preghiere che poi rivolgeremo a Dio. La struttura del modello mostra in primo luogo come ci si deve rivolgere a Dio riconoscendone la sua autorità, il suo regno, il suo dominio su tutta la creazione ed in secondo luogo, la nostra necessità in termini umani per poi concludere su un aspetto molto importante che è il perdono. Il modello di preghiera andrà poi elaborato e personalizzato dalle nostre specifiche necessità. Per intenderci, voglio dire che se abbiamo bisogno di un lavoro non diremo dacci oggi il nostro pane ma provvedi per me un lavoro...
Voi dunque pregate in questa maniera:
"Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome.Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo.Dacci oggi il nostro pane necessario.E perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori.E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno,perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen".
Esaminiamo ora ciò che Gesù ci suggerisce di chiedere come pure il modo più corretto per rivolgersi al creatore.
Padre nostro che sei nei cieli
Dicendo Padre nostro, stiamo già implicitamente dicendo che noi siamo figli di Dio, che Dio è nostro Padre in quanto creatore e che Dio in quanto Padre si prende cura dei suoi figli.
Una cosa certa è che tutti siamo creature di Dio ma non tutti siamo figli di Dio, la cosa è evidente in quanto il peccato ci ha allontanato da Dio ed ora per diventare di nuovo figli, Dio richiede una conversione.
Il Vangelo con la sua chiamata ci conferma che tutti dobbiamo ricevere Gesù nella propria vita per diventare figli di Dio. Il Vangelo di Giovanni dice:
Egli (Gesù) è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto, ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.
Ora alla luce di questo considera pure che se non sei ancora figlio di Dio, la recitazione di questa preghiera sarà alquanto vana.
Tu dirai ma come si riceve Cristo? Ebbene, la risposta è molto semplice, non è per opere religiose, non è per aver ricevuto un qualunque sacramento ma semplicemente per fede in Gesù e questo implica di credere che lui è il Messia, l’unigenito figlio di Dio che prende forma umana e viene su questa terra per pagare il prezzo delle nostre colpe e che credendo in lui si ottiene il perdono totale e la vita eterna promessa.
Il testo “...che sei nei cieli“ è una dichiarazione di autorità e potenza. Questo ci dice che la dimora del suo regno è innalzato, è al di fuori di questa creazione, ci dice che Dio è sovrano. La sua posizione di sovranità è nettamente superiore alla nostra per cui chi si rivolge a lui deve avere nei suoi confronti un devoto rispetto.
L'Eterno Dio è nel suo tempio santo l'Eterno ha il suo trono nei cieli; i suoi occhi vedono, le sue palpebre scrutano i figli degli uomini. L'Eterno prova il giusto; ma l'anima sua odia l'empio e colui che ama la violenza. (Salmo 11:4-5)
Sia santificato il tuo nome
Quando Gesù dice sia santificato il suo nome, mi sembra chiaro che non si sta riferendo al nome proprio ma a ciò che il suo nome rappresenta. Gesù sta dicendo che Dio è santo e come tale deve essere considerato. Non stiamo parlando con un nostro simile ma al creatore di tutto l’universo.
L’apostolo Pietro nella sua lettera rivolta ai figli di Dio ricorda che Dio è santo invitando ad essere santi e a santificare Dio:
Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza, ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo». E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l'opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio, sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi, che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio. (1Pietro 1:14-21)
perché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alla loro preghiera, ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male». E chi vi farà del male, se voi seguite il bene? Ma, anche se doveste soffrire per la giustizia, beati voi! «Or non abbiate di loro alcun timore e non vi turbate», anzi santificate il Signore Dio nei vostri cuori e siate sempre pronti a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domandi spiegazione della speranza che è in voi con mansuetudine e timore, avendo una buona coscienza affinché, quando vi accusano di essere dei malfattori, vengano svergognati coloro che calunniano la vostra buona condotta in Cristo. (1 Pietro 3:12-16)
Se dunque invocate Dio come Padre, sappiate che per avere accesso a lui, per essere uditi e per ottenere risposta, bisogna essere santi.
Venga il tuo regno
Gesù invita i figli di Dio a chiedere che il suo regno venga e si manifesti sulla terra.
Tu allora dirai: Ma se tutto appartiene a Dio e Dio è in controllo di tutto, come mai bisogna chiedere che venga il suo regno?
Certamente tutto l’universo appartiene a Dio ma con la caduta dell’uomo nel giardino dell’Eden, Satana ha avuto la meglio su di noi diventando il dio di questo mondo e questo sarà fino a quando Gesù tornerà e per riprendere il controllo totale. Satana è già stato sconfitto alla croce e di fatto Gesù ha già riscattato il mondo ed è in attesa che tutti vadano a lui per fede e questo prima del suo ritorno affinché quando verrà per giudicare e per distruggere ogni cosa, gli eletti siano definitivamente redenti e non abbiano a subire alcun danno.
Ecco alcuni versetti che ci aiuteranno a comprendere meglio. Gesù prima di morire in croce disse queste parole ai suoi discepoli:
Poi Gesú si avvicinò e parlò loro dicendo: «Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen». (Matteo 28:18-20)
L’apostolo Paolo scrivendo agli eletti della chiesa di Efeso dice:
Perciò anch'io, avendo udito della vostra fede nel Signore Gesú e del vostro amore verso tutti i santi, non cesso mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signor nostro Gesú Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l'efficacia della forza della sua potenza, che egli ha messo in atto in Cristo risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti. al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura, ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa, che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti. (Efesini 1:15-23)
L’apostolo Paolo scrivendo agli eletti della chiesa di Corinto dice:
Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i piú miserabili di tutti gli uomini. Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono. Infatti, siccome per mezzo di un uomo è venuta la morte, cosí anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Perché, come tutti muoiono in Adamo, cosí tutti saranno vivificati in Cristo. ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi coloro che sono di Cristo alla sua venuta. Poi verrà la fine, quando rimetterà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo aver annientato ogni dominio, ogni potestà e potenza. Bisogna infatti che egli regni, finché non abbia messo tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico che sarà distrutto è la morte. Dio infatti ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi. Quando però dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che ne è eccettuato colui che gli ha sottoposto ogni cosa. E quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora il Figlio sarà anch'egli sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti. (1 Corinzi 15:19-28)
Quando dunque preghi dicendo venga il tuo regno, di fatto stai proclamando il regno di Cristo che dovrà manifestarsi al suo ritorno ed anche il giudizio su tutta la terra che non si è ravveduta alla predicazione del vangelo.
Un'altro aspetto del regno è che il Signore vuole regnare sui suoi sudditi e se appartieni a Cristo, sappi che Cristo vuole regnare su di te e su tutta la tua vita in quanto ti ha riscattato dalla morte e dalla condanna all'inferno e ora tu gli appartieni.
Un'altro aspetto del regno è che il Signore vuole regnare sui suoi sudditi e se appartieni a Cristo, sappi che Cristo vuole regnare su di te e su tutta la tua vita in quanto ti ha riscattato dalla morte e dalla condanna all'inferno e ora tu gli appartieni.
Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio. (1 Corinzi 6:19-20)
Così dunque, fratelli miei, anche voi siete morti alla legge mediante il corpo di Cristo per appartenere ad un altro, che è risuscitato dai morti, affinché portiamo frutti a Dio. (Romani 7:4)
Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo
Questa richiesta è una dichiarazione indiretta che al momento sulla terra come nel cielo, non viene fatta la volontà di Dio. Fare la volontà di Dio significa praticare la giustizia e la rettitudine secondo la legge di Dio.
Facciamoci pure questa domanda: Conosciamo la legge di Dio? Conosciamo almeno i dieci comandamenti? Siamo in grado di elencare le dieci leggi che Dio ha dato a Mosè sul monte? Se la risposta è no, allora hai certamente un problema con Dio e la tua ignoranza, sarà pure la tua condanna.
Gesù ci dice:
...perché mi chiamate, Signore, Signore, e non fate quello che dico? Chiunque viene a me, e ode le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi e simile. (Luca 6:45-47)
Come potete vedere, molti sono religiosi ma allo stesso tempo malvagi.
Il discorso di Gesù poi prosegue con l’esempio della casa fondata sulla sabbia (i malvagi che non fanno la sua volontà) e la casa fondata sulla roccia (i giusti che fanno la volontà del Signore)
Da notare che i malvagi chiamano Gesù “Signore” ma non fanno la sua volontà, allo stesso modo molti pregano e chiamano Dio “Padre” ma non conoscono i suoi comandamenti e non fanno la sua volontà
Riguardo al fare la volontà di Dio, Gesù non ammette ignoranza, egli in quanto parola vivente di Dio non può essere preso con superficialità e nemmeno tutto il resto della Bibbia che è sempre “parola di Dio” può essere ignorata. Gesù disse che neppure un apice di tutto il vecchio testamento sarà abolito finchè tutto non sia compiuto e se vogliamo ritenere che tutto si compie alla croce, allore dobbiamo pure ritenere che le parole di Gesù sono in questo momento la volontà di Dio.
Quando Gesù tornerà molti si troveranno spiazzati in quanto dovranno riconoscere che Gesù non era per nulla come loro se lo aspettavano.
Non chiunque mi dice: "Signore, Signore" entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?" E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità". (Luca 7:21-23)
Il giudizio di Gesù su questi religiosi che addirittura compiono miracoli e opere potenti sarà inflessibile. Gesù dirà loro, voi mi chiamate Signore ma io non vi conosco perché non sono entrato nella vostra vita e perché non avete permesso allo Spirito Santo di compiere in voi un'opera di rigenerazione, di conversione e di nuova nascita.
Un giorno uno dei capi religiosi di nome Nicodemo va da Gesù in quanto sorpreso da tutti i miracoli che fa, riconosce che Gesù viene da Dio ma non capisce, non lo conosce e nemmeno comprende che lui è il Messia. Gesù allora gli risponde con un messaggio chiaro e semplice, “devi nascere di nuovo altrimenti non puoi vedere il regno di Dio” (Vangelo di Giovanni capitolo 3) Nicodemo era un sacerdote ma non aveva accesso al regno di Dio, era solo un buon religioso e nulla di più.
Il regno di Dio deve venire e certamente verrà ma non nel modo in cui la religione se lo aspetta! I farisei che erano al corrente della futura venuta del regno di Dio si informarono da Gesù sul modo e sulla venuta di tale regno e Gesù spiegò loro che prima della manifestazione fisica del regno di Dio sulla terra, era necessario che tutti ne diventassero membri.
Ora, interrogato dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro e disse: «Il regno di Dio non viene in maniera che si possa osservare né si dirà: "Eccolo quí" o: "Eccolo là", poiché, ecco, il regno di Dio è dentro di voi». (Luca 17:20-21)
Il regno di Dio non viene in modo che si possa osservare, anche la vera chiesa di Gesù non è formata in modo che sia visibile, molte religioni si fanno chiamare chiesa e dicono di avere l’autorità di Gesù ma questo è una menzogna bella e buona e quando Gesù tornerà gli diranno Signore Signore ma noi siamo la tua rappresentazione in terra. E Gesù risponderà loro dicendo: andatevene perché io non vi conosco e perché voi non fate la mia volontà.
In quel giorno saranno puniti anche gli Angeli del cielo che non hanno fatto la volontà di Dio e saranno gettati nello stagno di fuoco per sempre insieme a tutti i peccatori.
Ma Dio ha avuto misericordia di noi dandoci una seconda possibilità, mandando il suo unigenito figlio a morire per le nostre colpe affinché credendo in lui fossimo salvati dall’ira e dalla condanna eterna.
Dacci oggi il nostro pane necessario
In tutta la preghiera del Padre nostro, si trova una sola riga striminzita rivolta ai nostri bisogni, “dacci oggi il nostro pane necessario”. Anche quì una cosa balza subito agli occhi, se Dio non provvede ai nostri bisogni iniziando dall’aria che respiriamo, senza di lui, saremmo morti.
Il tuo regno è un regno eterno e il tuo dominio dura per ogni età. L'Eterno sostiene tutti quelli che cadono e rialza tutti quelli che sono abbattuti. Gli occhi di tutti guardano a te con aspettazione, e tu dai loro il cibo a suo tempo. Tu apri la tua mano e appaghi il desiderio di ogni essere vivente. L'Eterno è giusto in tutte le sue vie e benigno in tutte le sue opere. L'Eterno è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità. Egli soddisfa il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido e li salva. L'Eterno protegge tutti quelli che l'amano e distruggerà tutti gli empi. (Salmo 145:13-20)
Dio comunque provvede per tutti, è nella sua natura di provvedere ed amare la sua creatura, in particolare Dio è vicino a coloro che lo invocano e a coloro che lo temono.
Per fede allora chiederai cibo a Dio sapendo che un buon Padre non nega nulla ai suoi figli. Gesù disse pure di non essere in ansia per cosa alcuna perché Dio ha cura di noi.
Perciò io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale piú del cibo e il corpo piú del vestito? Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano non mietono e non raccolgono in granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto piú di loro? E chi di voi, con la sua sollecitudine, può aggiungere alla sua statura un solo cubito Perché siete in ansietà intorno al vestire? Considerate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico, che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro. Ora se Dio riveste in questa maniera l'erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto piú vestirà voi o uomini di poca fede? Non siate dunque in ansietà, dicendo: "Che mangeremo, o che berremo, o di che ci vestiremo? Poiché sono i gentili quelli che cercano tutte queste cose, il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose. Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. Non siate dunque in ansietà del domani, perché il domani si prenderà cura per conto suo. Basta a ciascun giorno il suo affanno». (Matteo 6:25-34)
Quando dunque chiedi il pane quotidiano a Dio, sappi che come lui provvede agli uccelli del cielo e agli animali della terra, così provvederà anche a te. Chiedi solo ciò di cui hai bisogno per vivere e non chiedere ricchezze affinché tu non ne sia sopraffatto.
L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori. (1Timoteo 6:10)
E perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori.
Nella preghiera modello, Gesù invita chiedere il perdono divino in quanto è risaputo che nessun peccatore potrà entrare nel regno di Dio chiamato impropriamente anche paradiso. Perché dico impropriamente? Ma perché il paradiso è un luogo temporaneo dove vanno gli eletti in attesa di nuovi cieli e nuova terra. Infatti dopo la risurrezione dei morti o del rapimento, ci sarà il giudizio finale e noi eletti torneremo a vivere sulla terra ma senza più il male e senza più la morte.
Il perdono di Dio è fondamentale per la vita e sappiamo che davanti ad una nostra richiesta di perdono, Dio ci concede la grazia ma questa è comunque condizionata da un nostro sacrificio, cioè anche noi dobbiamo perdonare agli uomini i loro torti.
Ciò che non viene mai letto del Padre nostro, sono le righe successive che dicono proprio questo:
Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre. (Matteo 6:14-15)
Gesù è molto chiaro, se voi non perdonate, neppure il Padre vostro perdonerà voi! Mi sembra evidente che la mancanza di perdono è un peccato grave e dunque non è possibile ricevere il perdono senza abbandonare anche questo peccato.
Perdonare gli altri non è certo una cosa facile ma considerate che non è stato facile nemmeno per Gesù perdonarci, la cosa gli è costata l’umiliazione degli uomini, la tortura e la condanna a morte per crocifissione pur sapendo di essere innocente.
Per essere dei veri figli di Dio, dobbiamo imparare a mettere da parte ogni forma di rancore, risentimento e orgoglio personale. Perdonare non è una opzione e nemmeno una clausola di un contratto ma il modo di mostrare agli altri che l’amore di Dio ed il suo carattere sono entrati in noi.
Tu allora dirai: ma la legge di Dio dice occhio per occhio, dente per dente e mano per mano, come dire che che chi rompe paga. Su questo punto dovremmo fare anche una considerazione, se è vero che la vera giustizia richiede che le colpe siano pagate, allora considerate anche questo, che Dio non ci tratta come meritiamo, Dio è misericordioso, lento all’ira e di grande benignità. La sua legge dice che il salario del peccato è la morte ma Dio invece di farci morire tutti, per amore delle sue creature ha scaricato tutte le nostre colpe su suo figlio offrendoci di fatto la strada della grazia e del perdono.
Vuoi essere un figlio di Dio? Cosa ti impedisce di perdonare tua madre, tuo padre, tua sorella, tuo fratello o chiunque ti abbia fatto del male? Perché non vai da quella persona che ti ha offeso e fatto molto male dicendogli che nonostante ciò che ti ha fatto, tu la perdoni? Gesù disse: a chi molto è stato perdonato, molto più quella persona ti amerà. Prova a perdonare chi ti ha fatto del male e vedrai se non ti sarà riconoscente.
In ogni caso, se pensi di pregare Dio chiedendogli di perdonarti mentre tu non sei disposto a farlo, sappi che stai ingannando te stesso.
E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno,
Non esporci alla tentazione. In alcune Bibbie viene tradotto e non indurci alla tentazione. Il termine indurre alla tentazione pur essendo letteralmente corretto, nella nostra lingua può essere frainteso e potrebbe farci pensare che Dio ci spinge alla tentazione e questo non sarebbe in armonia col resto della scrittura. L’apostolo Giacomo, il fratello di Gesù, dice che Dio non può essere tentato e a sua volta non tenta nessuno. La frase non indurci, è messa al negativo e dunque non possiamo sottintendere che Dio ci induce a tentazione ma solo che Dio ci potrebbe mettere alla prova o esporre alla prova e questo non certo per farci cadere ma affinché non possiamo uscirne vincitori.
L’apostolo Paolo scrivendo alla chiesa di Corinto dice:
Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana, or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita, affinché la possiate sostenere. (1Corinzi 10:13)
Ma liberaci dal maligno. La richiesta di essere liberati dal maligno di fatto sarà definitiva al ritorno di Gesù quando Satana verrà imprigionato e poi successivamente gettato all’inferno con tutti gli altri ma nel frattempo abbiamo bisogno di essere liberati dalla sua schiavitù e dai suoi inganni.
Gesù disse:
«In verità, in verità vi dico: Chi fa il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi». (Giovanni 8:34-36)
In primo luogo dobbiamo avere ben chiaro che la schiavitù di Satana è dovuta proprio al peccato. La religione cerca di offrire un supporto a questo problema attraverso rituali religiosi ma la cosa non è per nulla efficace. Un tempo i sacerdoti fungevano da mediatori presso Dio offrendo dei sacrifici di animali ma anche questo non era per nulla efficace.
Leggendo la lettera agli Ebrei si comprende meglio ciò che intendo dire:
La legge infatti, avendo solo l'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non può mai rendere perfetti quelli che si accostano a Dio con gli stessi sacrifici che vengono offerti continuamente, anno dopo anno. Altrimenti si sarebbe cessato di offrirli, perché gli adoratori, una volta purificati, non avrebbero avuto piú alcuna coscienza dei peccati. In quei sacrifici invece si rinnova ogni anno il ricordo dei peccati, poiché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati. (Ebrei 10:1-4)
egli aggiunge: «Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà». Egli toglie il primo, per stabilire il secondo. Per mezzo di questa volontà, noi siamo santificati mediante l'offerta del corpo di Gesú Cristo, fatta una volta per sempre. E, mentre ogni sacerdote è in piedi ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte i medesimi sacrifici, che non possono mai togliere i peccati, egli invece, dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio, aspettando ormai soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi, Con un'unica offerta, infatti, egli ha reso perfetti per sempre coloro che sono santificati. (Ebrei 10:9-14)
I sacerdoti non hanno nessun potere di togliere i peccati, né mediante i sacrifici e nemmeno mediante la confessione. Infatti chi si rivolge alla religione, ogni settimana si ritrova a dover confessare le stesse cose e questo perché il peccato rimane ed il maligno lo usa per puntare il dito alle nostre coscienze sapendo che lui ne ha ancora il controllo.
Ma se vai a Gesù, se ricevi Gesù nella tua vita, allora il figlio ti farà veramente libero ed il suo perdono sarà totale. Non hai bisogno della religione per fare questo, Gesù non è venuto a stabilire nessuna religione perché come è scritto: il giusto vivrà per fede.
L’apostolo Giovanni disse:
Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; chi è nato da Dio preserva se stesso, e il maligno non lo tocca. Noi sappiamo che siamo da Dio e che tutto il mondo giace nel maligno. (1 Giovanni 5:18-19)
Per essere liberato dal maligno devi dunque nascere da Dio, devi sperimentare la rigenerazione, la nuova nascita e devi ricevere lo Spirito Santo.
perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen".
Tutto l’universo appartiene a Dio, egli è il creatore dei cieli e della terra. Questo punto deve essere molto chiaro come pure deve essere preso sul serio.
In Genesi 1:1 è scritto che in principio Dio creò i cieli e la terra e tutto fu fatto in sei giorni letterali. Non possiamo credere che Dio è il creatore e credere anche alla teoria del big-bang la quale vuole che tutto sia apparso per caso e dal nulla. Dio non è disposto ad accettare nessun compromesso, nemmeno quello di ritenere che i sei giorni della creazione siano sei lunghe ere. Infatti la Bibbia dice che il sole, la luna, le stelle e tutte le galassie dell’universo sono state create il quarto giorno pertanto ritenere sei giorni come sei ere è pura follia.
L’apostolo Paolo scrivendo ai Romani dice:
Infatti io non mi vergogno dell'evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza, di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. Perché la giustizia di Dio è rivelata in esso di fede in fede, come sta scritto: «Il giusto vivrà per fede». Perché l'ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell'ingiustizia, poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili. Poiché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno però glorificato né l'hanno ringraziato come Dio, anzi sono divenuti insensati nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intendimento si è ottenebrato. Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria dell'incorruttibile Dio in un'immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità nelle concupiscenze dei loro cuori, sí da vituperare i loro corpi tra loro stessi. Essi che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore che è benedetto in eterno. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento. E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti, essendo ripieni d'ogni ingiustizia fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, omicidio, contesa frode, malignità, ingannatori, maldicenti, nemici di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi ideatori di cose malvagie, disubbidienti, al genitori, senza intendimento, senza affidamento, senza affetto naturale, implacabili, spietati. Or essi, pur avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non solo le fanno, ma approvano anche coloro che le commettono. (Romani 1:16-32)
Non riconoscere che a Dio appartiene il regno e la gloria, ha delle conseguenze catastrofiche. L’ira di Dio sta per rivelarsi sul mondo intero e l’unica vera salvezza sta proprio nel tornare a Dio e riconoscere che a lui solo spetta la gloria.
Per quanto riguarda la gloria di Dio, il profeta Isaia dice:
Io sono l'Eterno Dio, questo è il mio nome; non darò la mia gloria ad alcun altro né la mia lode alle immagini scolpite. (Isaia 42:7-9)
Nessuno rientra in se stesso né ha conoscenza e intendimento per dire: «Ne ho bruciato una parte nel fuoco, sí, sulle sue braci ho fatto cuocere il pane, ho arrostito la carne e l'ho mangiata. Farò col resto un'abominazione e mi prostrerò davanti a un pezzo di legno? (Isaia 44:19)
Il secondo comandamento scritto in Esodo 20 vieta categoricamente la rappresentazione di immagini scolpite che mirano ad offuscare la sua gloria. In Apocalisse 9 è scritto che Dio manderà delle piaghe incredibili e nonostante questo l’uomo continuerà ad adorare le immagini scolpite. Com’è possibile che l’uomo ancora oggi si deve inchinarsi davanti ad una statua della madonna che è altro che una creatura quando Dio condanna fortemente questo tipo di pratiche?
Alla luce della Bibbia, siamo consapevoli di ciò che diciamo con la nostra bocca recitando il Padre nostro? Chi è pronto per pregare Dio come si deve?
Una preghiera offerta male diventa il sacrificio degli stolti. La Bibbia dice:
Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di DIO: avvicinati per ascoltare piuttosto che per offrire il sacrificio degli stolti, i quali non sanno neppure di far male. Non essere precipitoso con la tua bocca, e il tuo cuore non si affretti a proferire alcuna parola davanti a DIO, perché DIO è in cielo e tu sulla terra, perciò le tue parole siano poche. (Ecclesiaste 5:1-2)
Il desiderio di Gesù è che tutti si ravvedano e tornino a Dio. La parabola del figliol prodigo è un esempio di come un figlio peccatore torna al Padre ed il Padre lo riceve e lo ristabilisce.
Anche tu puoi tornare a Dio oggi stesso per mezzo di Gesù. Anche tu puoi rivolgerti a Dio chiamandolo Padre ed essere da lui ascoltato. Non indugiare, invoca il nome di Gesù e sii salvato per sempre.
Maurizio
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